Sono convinto che siamo nel mondo per contribuire a generare, ognuno per quello che può, "l'habitat" migliore per convivere assieme in armonia e benessere, ognuno coerentemente con il suo sentire e i suoi valori.
Ognuno di noi ha almeno un talento e del potenziale inespresso, latente, che possono sospingerlo verso il suo miglior futuro possibile, e che non è mai troppo tardi per imboccare la propria strada.
Il lavoro del mental coach mi porta proprio in questa direzione: aiutare le persone a trovare la loro armonia ed essere performanti, senza rinunciare a sé stessi.
Alcuni lo sanno, che hanno uno scopo preciso, sentono questa spinta che viene da dentro e che li proietta verso il futuro. E quando ne hanno bisogno cercano l'alleanza di qualcuno che possa aiutarli a cambiare punto di vista - facendo un passo a lato e non indietro - per ampliare le possibilità di scelta; qualcuno che con empatia e pragmatismo possa esser loro allenato nello sviluppare e affinare le risorse che servono. È un'attitudine che vedo spesso negli atleti agonisti.
Altri invece sono limitati prima di tutto da sé stessi: dalle proprie convinzioni. Si raccontano di "che non dipende da loro" (da chi allora? e tu cosa puoi fare?), o che "non sono abbastanza" (abbastanza rispetto a che cosa? E chi lo ha detto?), che "tanto va sempre a finire male" (sempre? in base a cosa ne sei così sicuro?).
"Si dicono di NO" in partenza. Sono convinti di non avere opzioni, e non prendono in considerazione, che in realtà, stanno scegliendo di rassegnarsi: di andare nella direzione opposta ai loro sogni e bisogni, di andare verso ciò da cui si vorrebbero allontanare, sempre più in profondità.
Non sanno che il cambiamento è possibile, ed è sotto la loro responsabilità. Tutto sta nel fatto che vuoi davvero il cambiamento, sai come realizzarlo e soprattutto che ti dai l'opportunità di cambiare.
Ecco perché sono convito che i benefici del coaching possano e debbano essere messi alla portata di tutti: perché permette alla volontà e di far fruttare l'opportunità che ci si è data fornendo i saper come fare per riuscirci.
Se è vero che tutti hanno in sé ciò che serve per cambiare (e lo è), è anche vero che, allora, è giusto dar loro la possibilità di accedere agli strumenti di cui hanno bisogno per mettere a frutto il proprio potenziale.
Si tratta di offrire in primo luogo una scelta, e poi mettersi al fianco di chi la coglie.
Ed è per questo che faccio questo lavoro, che sto il più vicino possibile ai miei coachee, e che cerco di portare questo metodo anche in quelle realtà dove ancora non è arrivato: per dare a tutti la propria possibilità di scelta e di cambiamento.
Sono un Mental Coach Professionista, mi sono poi specializzato in Mental Coaching Sportivo, e mi occupo anche di Life Coaching: un percorso finalizzato al benessere personale, e agli obiettivi della vita quotidiana.
Essere un Mental Coach, per me, significa prima di tutto aver scelto di dedicare la propria vita professionale all'ascolto e all'aiuto delle persone: aver scelto di essere generativi.
Ho scoperto il metodo del coaching (il coaching è un metodo) quando ne ho (ri)conisciuto in me stesso la necessità.
Sentivo l'esigenza cambiare, senza in realtà avere gli strumenti per farlo.
Quando ho cominciato a "fare sul serio" come atleta agonista è stato chiaro che mi serviva un supporto differente: una forma di allenamento diversa da quella che conoscevo.
L'allenamento tecnico era di livello eccezionale, ma non era quello il fattore - al momento - ciò decretava la mia performance di gara. C'erano una serie di emozioni e pensieri: un sentire confuso che non mi permetteva di esprimere quell'eccellenza faticosamente acquisita in allenamento.
Così ho iniziato a informarmi, e poi a formarmi.
Non trovando attorno a me il supporto necessario per lavorare su quel sentire ho cercato di acquisire io stesso le competenze necessarie. Ero determinato a fare emergere quelle risorse che mi avrebbero permesso di essere competitivo quanto sarei potuto essere. Forse già pensavo da Coach senza nemmeno saperlo.
Ad un certo punto di questo percorso ho capito che non si trattava più solo di me stesso e delle mie interferenze. Ero entrato in contatto con la possibilità reale di portare agli altri dei benefici concreti.
C'era da fare una scelta, e ho intrapreso un vero e proprio percorso di formazione e professionale in una delle scuole più autorevoli d'Italia., e poi a fare esperienza sul campo.
Ho riscoperto quella vocazione al benessere dell'altro che mi aveva portato a collaborare da giovane con una ONLUS di Milano che si occupava di disagio e prevenzione del suicidio in età adolescenziale, e ho ritrovato - e affinato - quei talenti che in quel periodo mi avevano permesso di essere presente di aiutare concretamente alcun di quei ragazzi.
Per quanto riguarda il lato pratico, nel Coaching Sportivo lavoro sia con i singoli atleti che con team, di qualsiasi categoria: la mia mia mission è accompagnare i miei clienti a raggiungere il massimo della performance, e i loro obiettivi, nel minor tempo possibile e con la massima efficacia. Questo nei percorsi di Coaching Sportivo come in quelli di Life Coaching.
Ho aiutato vari atleti a esprimere le loro massime capacità liberando il loro talento. I risultati hanno portato alcuni ad diventare professionista, altri ad esordire in nazionale. Altri hanno trovato la strada per vivere la sua passione al meglio esprimendo la propria massima performance.
Un altro esempio è il team di ju jitsu della SHINSEN Academy - a cui sono molto legato - con il quale abbiamo vinto diversi titoli nazionali con i più piccoli (U10 e U14), e tre titoli con gli adulti che hanno permesso la qualificazione ai campionati del mondo.
A volte ho la sensazione che la "ruota del destino" - passatemi il linguaggio metaforico, è pur sempre uno strumento del mio lavoro - ci riporti davanti a quelle scelte, a quelle opportunità, che siamo chiamati a cogliere per adempiere allo scopo per cuoi siamo nati.
Semplicemente spesso tendiamo a prendere deviazioni e strade che ci allontanano da noi stessi e dal nostro sentire più profondo. È una cosa che ho visto accadere a me, e che vedo spesso accadere a ci si mette a disposizione di sé stesso e del cambiamento.
Oggi il mio lavoro è proprio essere l'ingranaggio strategico che permette a quella ruota di girare nel migliore dei modi (le metafore mi piacciono): consiste cioè nel creare spazio di scelta e di consapevolezza, ad accompagnare i miei clienti in un percorso di cambiamento aiutandoli a far emerge le le loro risorse d esprimere sé stessi al massimo delle proprie possibilità.
Ho tratto molta soddisfazione anche nei percorsi di Life Coaching aiutando i miei clienti a riprendere in mano le redini della loro vita superando paure, emozioni e convinzioni limitanti, e sviluppando la capacità per vivere vite sane e gratificanti coerentemente con i loro valori e le loro ambizioni.
Vengo chiamato quando un cliente si trova ad attraversare un momento critico dovuto al fatto di essere troppo sotto pressione, di aver paura - o convinzione- di fallire un appuntamento importate, o si sente prigioniero e agito da stati emotivi che compromettono la qualità della sua ita e delle sue prestazioni.
In quei casi di solito succede che ci blocchiamo, e le cose iniziano a precipitare. Si va di male in peggio e questo malessere si diffonde da una situazione specifica al resto della nostra vita.
In quel momento c'è bisogno di una figura che sappia ascoltarti e, senza sostituirsi a te, ti aiuti a trovare nuove risorse, possibilità di scelta e punti di vista, che ti metta a disposizione strumenti e strategie per fronteggiare la paura e lo stress. Il mio lavoro è proprio questo: permetterti di sviluppare uno stato mentale ed emotivo tale da essere in grado preformare ed eccelle dove ne hai più necessità, e di conseguenza di ottenere un profondo stato di benessere e soddisfazione.
Questi sono solo esempi di quello che si può ottenere lavorando assieme su un obiettivo ecologico e ben formato.
Ma non sono solo un coach. La formazione per me è fondamentale e continua quanto l'esperienza. Con il tempo ho studiato e mi sono formato in altre discipline, considerato olistiche, capaci di supportare profondi processi di cambiamento e restituire il benessere emotivo: la Mindfulness e la Sofrologia. Sono entrambe discipline molto potenti che si intrecciano con la PNL e il Coaching per rendere più potente il cambiamento, o che possono costituire dei percorsi a sé stanti per raggiungere il benessere desiderato.
Entrambe, oltre che nel benessere olistico e quotidiano, hanno enormi potenzialità nel campo sportivo sia per quanto riguarda la capacità di concertazione, la consapevolezza del proprio corpo, l'apprendimento sia per quello che riguarda la gestione degli stati emotivi.
Attualmente mi sto formando come Trainier di Focusing attraverso un processo biennale riconosciuto dal Intenational Focusing Institute di New York.
Inoltre sono ancora un agonista, e un allenatore di Ju Jitsu. Infatti il metodo del Coaching non lo applico solo con i miei clienti. Vivo in prima persona il processo, e ciò contribuito a farmi raggiungere molti obiettivi ambiziosi, ultimo dei quali guadagnare un posto nella Nazionale Italiana FIJJ di Ju Jitsu per i Campionati del Mondo 2022 di Abu Dhabi (alla reverenda età di 47 anni). Insomma, non servirei mai un piatto che non ho prima apprezzato io stesso.
Alberto Gambetta Mental Coach | Ferrara e provincia.