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GENITORI E FIGLI
Il coaching per la famiglia

Genitori e bambina

Non è facile essere genitori, chi è genitore lo sa senza fare troppi giri di parole. Non lo è mai stato, e oggi lo è ancora di più.

 

Come padre lo so benissimo.

 

«La cicogna non ti ha portata con il libretto d'istruzioni!» dicevo a mia figlia quand'era piccola, per farla ridere. Ma dietro quella battuta c'era la consapevolezza di avere davanti il più importante dei miei obiettivi: che un genitore è chiamato ad un compito delicatissimo al quale non "non si nasce imparati" come recita il detto popolare. 

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Le intenzioni sono sempre positive: motivare, educare, trasmettere valori e comportamenti, e non solo, è anche vero che spesso quelle intenzioni si ritorcono contro i genitori stessi.

 

A quelle intenzioni non fanno seguito azioni efficaci e coerenti, e così la comunicazione ne risente, si formano convinzioni limitanti che interferiscono, e va a finire che una buona intenzione conduce di fatto a effetti anche opposti, si veste coi panni del giudizio e allontana anziché unire.

 

Ogni genitore vorrebbe che i figli disponessero di una corretta autostima, e consapevolezza nella propria capacità di affrontare i problemi e stare in mezzo agli altri. Ma il problema non sono in discussione le intenzioni perché il problema sta nelle azioni che si compiono per finalizzarle.

 

Oggi più che mai ci troviamo davanti a siche “si bloccano”, che hanno rendimenti altalenanti, che non sanno cosa vogliono dalla vita e che non riescono ad attingere a tutte le proprie potenzialità. Alcuni non sanno nemmeno di avere un talento, e quelli che lo hanno già scoperto lo vivono come una responsività anziché un dono da portare nel mondo.

La società di oggi di certo non è un "habitat" facile, e non aiuta. Va veloce, è emotivamente distratta, competitiva e stressante. La qualità delle relazioni e della comunicazione viene messa a dura prova, e ci chiede di sviluppare delle capacità indispensabili di natura emozionale, mentale e di comunicazionale che permettono sia di recuperare le relazioni ed il talento, e anche di avere un enorme vantaggio in termini di risultati.

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Oggi sappiamo che l'intelligenza emotiva è predittiva del successo nella vita e della capacità di avere relazioni soddisfacenti ben più di quanto non lo sia il Quoziente Intellettivo. Secondo alcuni studi conta per un buon 80% nel successo di un individuo. In realtà la percentuale non è proprio così alta, ma rende bene l'ordine di grandezza.

 

Pensiamoci: come può un individuo mettere a frutto le sue competenze se non sa relazionarsi e perseguire un obiettivo, se no crede in se stesso o non sa motivarsi, e trarre valore dalle esperiente spiacevoli?

 

Purtroppo le scuole ancora sono ferme all'intelligenza cognitiva e al quoziente intellettivo. Un bambino che non apprende rimane indietro, mentre in certi casi basterebbe darsi la briga di comprendere "come è naturale imparare per lui" e mettere a punto strategie che gli permettano di mettere a frutto la sua intelligenza e il suo talento. Ripetere "a pappagallo" la cantilena delle tabelline può andare bene per chi si trova a suo agio con il canale uditivo, e sarà una tortura per chi si avvale prevalentemente del canale visivo.

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Questo è solo un esempio, e ce ne sono tanti in cui possiamo metterci al fianco nei nostro figli per accompagnarli nel loro viaggio verso la vita dando al nostro amore e alle buone intenzione la forza degli strumenti più efficaci e di una comunicazione empatica e attiva, e ai nostri figli la possibilità di sviluppare quelle competenze emozionali e pratiche che saranno loro d'aiuto nella vita che sceglieranno di vivere.

Famiglia che fa un selfie
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Alberto Gambetta Mental Coach | Ferrara e provincia.

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